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Il Canto dell’Anima

Chiunque abbia esperienza in ambito corale sa quanta fatica e quanta dedizione siano necessarie per insegnare le parti, curare l’intonazione, dare espressività al canto corale. Spesso i traguardi non vengono raggiunti, o ancora peggio si falliscono al concerto.


Il lavoro del Maestro di Musica è questo e molto altro: lodevole e duro, ma necessario.

Che felicità quando, mesi addietro ho scoperto la libreria dei cori virtuali, che permettono la creazione di file musicali di altissima qualità (con la pronuncia delle sillabe al punto giusto, l’intonazione perfetta, l’estensione di voce desiderata fino anche al limite delle potenzialità umane). Mi è sembrato tutto così semplice, ora che potevo sentire un coro cantare a 8 voci con solo poche ore di lavoro.

Da qualche anno a questa parte c’è chi è anche andato anche oltre: Eric Whitacre, affermato compositore nel panorama internazionale, ha rivoluzionato tutto il modo in cui concepiamo il canto corale.

Il suo Virtual Choir (http://ericwhitacre.com/the-virtual-choir) è un progetto strabiliante e rivoluzionario, in cui oltre 5000 cantanti ed 8000 voci da tutto il mondo hanno creato un coro cantando da remoto: da casa ognuno si registrava in un video e lo staff di Whitacre univa tutti i video in un incredibile realtà virtuale in 3D. Una musica altrettanto riuscita ha fatto il resto ed in 2 settimane dal lancio del progetto il video ha ricevuto su You Tube oltre 250 mila views. Che dire… ”incredibile”. Per dirla all’americana, un operazione perfetta per un risultato che farà parlare di sè negli anni: ascoltare per credere!

Recentemente sono stato ad un concerto di musica sacra di un’affermata realtà artistica locale, Il Piccolo Coro Artemia. Questo è il coro di voci bianche che collabora con la popstar Elisa, tanto per fare nomi.

Sapevo che andavo incontro a qualcosa di eccezionale: come spiegare al profano che una spina dorsale può vibrare dalla testa ai piedi sentendo voci puerili, in armonia e in sintonia?

Voci argentee ed angeliche, chiare e delicate come le corde dell’anima, che mi hanno provocato un turbinio di emozioni, portandomi, esterrefatto spettatore, fino alle lacrime.

Come spiegare allo scettico tutto questo, o al povero programmatore di software un processo così umano ed empatico?

La fantasia umana e la tecnica sembrano non avere limiti nel nostro millennio, ma l’uomo non potrà mai rinunciare alla sua  natura umana né potrà dimenticare le sue esigenze profonde.

Ringraziando Dio, questa è e resterà la sua grande fortuna.


Gabriele Saro